Non si ferma il vento con le mani.

Con la consegna del Premio MigrArti spettacolo dal vivo, si è chiusa a Palermo un'altra parentesi della mia vita. Una chiusura “fisiologica” dopo il cambio di Governo che ho accettato di rimandare (con non poca fatica...) per portare a compimento alcuni progetti che credo possano aiutare questo Paese, soprattutto in questo momento.

Sono stati tre anni esaltanti che hanno assorbito molte energie ma che mi hanno restituito un enorme bagaglio di esperienze ed emozioni raccolte lungo tutto lo stivale. Un lavoro che mi ha portato a lavorare a fianco di Sindaci, Assessori, Presidenti di Regione, a tutti i livelli e di tutti gli orientamenti politici. Difficile scegliere quale, tra le tante iniziative portate a compimento, rappresenti il momento più importante per me. Quello che so è che ho sempre lavorato con passione e professionalità e sempre col sorriso sulle labbra.

Ho ideato e realizzato grandi progetti come MigrArti, divenuto punto di riferimento ed esempio di protagonismo dei “nuovi italiani”. I “semi MigrArti” sono ormai gettati e continuano a fiorire, non solo in Italia. Scuole, Associazioni, Ambasciate, luoghi di culto, Università, tanti e tanti festival e tanti riconoscimenti. Proprio per questo MigrArti continuerà a vivere e a “contaminare” luoghi e persone.

La Festa della Musica, che per la prima volta viene realizzata in Italia con presenze di grande prestigio e, soprattutto, con un sistema-Paese coinvolto nella sua interezza. Anche qui con un taglio sociale legato al disagio e alle zone in sofferenza.

E poi i tanti “pensieri lunghi” che hanno preso corpo. Concretamente. La Casa dei Cantautori e il Museo dell'Emigrazione a Genova, due pietre miliari che hanno avviato un percorso inedito in Italia. Canzoneitaliana.it con tutte le canzoni italiane dal 1890 al 2000, con schede in 8 lingue. Un’impresa titanica, anche dal punto di vista giuridico, tentata varie volte ma che noi abbiamo avuto la capacità realizzarlo. Tanti e tanti progetti nelle periferie, un rapporto nuovo con e fra i Ministeri. Il legame attivato, spero ormai indissolubilmente, tra sport e cultura e tra scuola e cultura.

Davvero difficile fare una classifica, ma di certo vado via con la convinzione di aver dato il meglio anche in questa tappa della mia vita. Voglio ringraziare Dario Franceschini per avermi dato l'opportunità di confrontarmi su progetti cosi ambiziosi a carattere nazionale. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in me e sostenuto le mie intuizioni, anche quando troppo “masiniane”.

È ora di fare di nuovo gli scatoloni. Ripongo lì dentro manifesti e locandine, premi, libri e tante lettere di affetto e di sostegno.

Ricordo che la prima cosa che proposi e realizzai fu “Al posto giusto”, Campagna Nazionale a 60 anni del gran rifiuto di Rosa Parks a lasciare il suo posto a un bianco su quel bus in Alabama. L'ultima cosa che ho fatto è la consegna del Premio MigrArti, che purtroppo “non è una priorità per questo Governo”.

Per questa ragione richiudo dietro di me quella porta che si era aperta tre anni fa con Dario Franceschini. In questi sei mesi di Governo giallo-verde ho fatto quello che mi è stato chiesto di fare, fino all'ultimo secondo. Anzi: l’ho fatto, andando anche molto oltre quello che mi veniva richiesto. L’ho fatto per preservare e difendere un lavoro che credo rappresenti un passo importante per la costruzione di una cultura del rispetto. L’ho fatto contro il mio istinto e contro tanti sguardi di incomprensione e giudizio di tanti amici. Ma l’ho fatto con lo stesso spirito che è alla base della mia vita: passione, serietà e rispetto delle Istituzioni e della gestione della cosa pubblica, che per me viene prima di ogni altra cosa.

Ho chiuso quegli scatoloni con la stessa voglia di cambiare il mondo di quando entrai per la prima volta al Collegio Romano, dove ha sede il MIBAC. Ho staccato le mie foto e i miei ricordi da un muro, inusualmente festoso e colorato, per un gabinetto di un Ministro. Porterò la mia passione, la mia competenza e soprattutto il mio rigore ed i miei ideali laddove mi porterà la vita. Con la dignità di sempre. Ora posso andare via finalmente con un sospiro di sollievo e la preoccupazione unita a curiosità di dover incontrare e inventare nuove avventure professionali. Con la consueta positività ed ottimismo. Malgrado tutto. Malgrado loro.

Sempre grazie a chi mi ha seguito e sostenuto in ogni mia avventura e ancora grazie a chi vorrà farlo da oggi in poi.

Un abbraccio.

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