Due giorni di incontri, convegni e musica per un evento unico , reso possibile grazie al contributo della Regione Lazio e la collaborazione con la rete nazionale di scuole “Memorie. Una città, mille storie”, il liceo artistico Ripetta, l’Accademia di belle arti e l’ i..c. via Fabiola.
Un modo per rendere omaggio a un grande eroe della Repubblica Romana, - snobbato dalla toponomastica della città, -ma con un occhio rivolto all’attualità e ai diritti umani.
Andreas, schiavo di origini africane, e Garibaldi si incontrano durante la liberazione di Montevideo e proseguono le loro avventure in nome della libertà in quella splendida stagione che fu la Repubblica Romana.
Il 30 giugno 1849 viene ucciso da una granata francese in vicolo del Canestraro.
La toponomastica romana, probabilmente per il colore della sua pelle (era soprannominato il moro di Garibaldi) non lo ricorda come gli altri e gli dedica solo una piccola scalea, all’epoca denominata “scalea Andrea il moro”.
Grazie all’impegno dell’allora Consigliere Comunale, attuale Presidente dì Romabpa, il nome della scalea fu cambiato in “Scalea Andreas Aguyar Luogotenente di Garibaldi detto il Moro”.
Un’iniziativa che ha voluto restituire dignità a un importante personaggio della Repubblica Romana.
Dopo quel piccolo ma significativo gesto concreto, da anni stiamo cercando di raggiungerne uno ancora più importante, riportare Aguyar tra i suoi compagni di battaglia, tra i busti del Gianicolo dove incomprensibilmente, o forse no, non si è trovato finora.